OBBEDISCO!


Diritti e doveri all’epoca del Coronavirus

di Antonio Catalani

Obbedisco! Per parafrasare il telegramma di Garibaldi a La Marmora.

Obbedisco, anche se non sempre comprendo appieno quello che sta succedendo o alcune tra le disposizioni che i vari decreti prevedono in questo momento di Covid19: perché se cammino da solo sulla spiaggia devo avere la mascherina?  Perché non posso leggere le raccomandazioni che il gruppo guidato da Vittorio Colao ha formalizzato per la fase due? Perché a maggio non conosciamo ancora il decreto aprile? A che cosa servono le numerosissime task force governative che non sono state capaci di partorire delle regole facili da capire? Perché non ci sono dati certi (o almeno io non li ho trovati) sulla diffusione delle infezioni tra persone che abitano nella stessa casa, nelle residenze per anziani, o che hanno preso il virus negli ospedali, eppure ci aiuterebbe a capire meglio dove sono i rischi, ecc.

L’unica cosa certa che gli scienziati ci hanno detto è: distanziamento sociale, mascherina, lavatevi le mani, in pratica quello che leggete nell’immagine accanto e che è ciò che i medici già raccomandavano in Ticino per la Grippe nel 1918.

Francamente non mi sembra un grande progresso della scienza, e non è colpa degli scienziati, ma è nella inconfessata natura del loro lavoro.

Ed io Obbedisco. Disciplinatamente come la grande maggioranza degli italiani. Certo qualcuno ne ha fatto un’ossessione, li vedi che ti scansano o portano la mascherina anche quando sono da soli in macchina. Altri, pure se sono ligi, non riescono a coprire contemporaneamente naso e bocca. Qualcuno teme le multe, ma per la maggioranza degli italiani obbedire, in una grave situazione di questo genere, è un dovere. Insomma, noi italiani non siamo così male come qualcuno dice.

La democrazia però non si basa solo sul rispetto dei propri doveri. Ha anche un’altra facciata: quella dei diritti. Se il cittadino avesse solo doveri e non avesse diritti non saremmo certo una democrazia. Ad esempio se mi chiedete di rispettare la distanza tra le persone, di indossare la mascherina, di non andare in spiaggia, di fare la fila, di non lavorare, di chiudere aziende ed esercizi commerciali, e così via, tutto ciò è giusto, anche se non è sempre condivisibile, è mio dovere, ed io Obbedisco.

Ma è mio diritto come cittadino di chiedere a voi che avete la responsabilità politica, che avete il mandato ad occuparvi della salute pubblica, che cosa avete fatto e state facendo per evitare la prossima possibile ondata pandemica? 

In questa situazione di paura nella quale viviamo da più di due mesi, atterriti dalle conferenze stampa, da un flusso continuo di numeri indecifrabili per la maggior parte degli italiani, da interviste e programmi televisivi farciti di esperti titolatissimi che spesso si contraddicono l’un l’altro provo ad utilizzare il senso comune e ripeto la mia domanda: che cosa avete fatto e state facendo per evitare la prossima possibile ondata pandemica? 

Prima della cura c’è la prevenzione, non dico che si possa prevenire il virus, non lo so, ma che si possa prevenire o contenere l’ondata epidemica, forse si. Questo è un punto importante per ritornare verso una vita possibile e costa meno e vale molto di più.

A me sembra, sempre pronto a correggere la mia opinione, che ormai ci siano delle indicazioni di best practice, da quello che si dice sperimentate con buoni risultati, riassumibili nella formula delle tre T di Alessandro Vespignani: “testare”, “tracciare” e “trattare”, giusto per citare uno dei modelli che va per la maggiore e che sembra una buona sintesi di prudenza attiva.

In alcune ragioni italiane si stanno muovendo seguendo grossomodo questo approccio, e se questo non fosse l’approccio giusto (c’è troppo buon senso in questo modello per i nostri scienziati), ce ne saranno certamente altri da provare; non sta a me proporli, ma esistono.

Non possiamo certo pensare che si possa evitare una nuova ondata di infezioni, a giugno o a novembre, o chissà quando, chiedendo solo di indossare mascherine, tenere la distanza e lavarsi le mani. Né che una app possa magicamente risolvere i problemi del tracciare le persone positive al test per individuare i possibili contatti, che in tutte le esperienze (anche in quelle poche sviluppate in Italia) si sono dimostrate fondamentali.

A questo punto è mio diritto, quello di tutti i cittadini chiedereche cosa avete fatto e state facendo per evitare la prossima possibile ondata pandemica? 

Noi seguiremo le indicazioni, faremo il nostro dovere perché la fase due cominci a dare respiro sociale ed economico agli italiani.

Voi che avete la responsabilità politica che cosa avete fatto per prevenire un possibile ondata pandemica? Siete pronti?

È qui che si gioca anche la solidità della nostra democrazia.

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